Il Po d’AMare, progetto tutto italiano che crea casette con la plastica riciclata

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Lo sappiamo: i rifiuti di materie plastiche arrivano in mare sono tantissimi. Ma sapevate che il Po contribuisce a rendere il mare Adriatico il pià inquinato dai rifiuti in Italia? Forse no, ma è davvero così: con il suo arrivo in 4 regioni e 13 province, è un vero raccoglitore di rifiuti (ovviamente perché, i suddetti, vengono buttati nelle sue acque, mica per altro). E se l’attenzione alla salvaguardia ambientale è finalmente diventata, all’alba del 2019, una questione di primaria importanza, c’è da chiedersi anche come è possibile evitare una contaminazione di questa portata. Una prima soluzione c’è è si chiama Il Po d’AMare.

Il Po d’AMare, cos’è il progetto che punta sul riciclo

Iniziato nell’estate 2018, il progetto pilota Il Po d’AMare è stato predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia al fine di dare una risposta concreta a questa emergenza. La soluzione da loro individuata è tanto semplice quanto rivoluzionaria: intercettare i rifiuti nelle acque fluviali, separare la plastica e iniziare un processo di riciclo che ha dell’incredibile.

Grazie a Corepla e all’ONG Waste Free Oceans, infatti, parte della plastica proveniente dalla raccolta differenziata e quella trovata nel Po vengono riutilizzate per dare vita a delle casette rifugio. Un progetto che guarda all’ecologia con un occhio solidale, come ha sottolineato Antonello Ciotti, presidente di Corepla: “Il Po d’AMare diventa anche un Po solidale. Ci auguriamo infatti che questo progetto sperimentale di raccolta e riciclo della plastica avviato sul fiume Po possa favorire, oltre alla creazione di reti ed opportunità per i territori, le imprese e il sapere scientifico, anche un concreto strumento per affrontare situazioni di emergenza. Valorizzando così proprietà ed energie di questo materiale”.

Un progetto innovativo e sperimentale che lascia intendere quanto sia possibile valutare l’efficacia del sistema di raccolta dei rifiuti nelle acque fluviali, ma anche le tipologie differenti di scorie presenti. E dare così vita a una filiera originalissima, davvero virtuosa.

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