Un luogo che ha quasi del mistico, essendo stato la casa di una delle più grandi artiste del ‘900. La Casa Azul è la casa blu di Frida Kahlo, un modo unico per entrare in contatto con la vita e l’esistenza della pittrice messicana. Oggi uno dei musei più visitati di Città del Messico, è motivo di pellegrinaggio da tutto il mondo: d’altra parte la voce di Frida era così forte da persistere nel tempo, raggiungendo anche le generazioni della nostra epoca. Ed è proprio nella sua casa d’infanzia che si può comprendere appieno il suo genio.
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La storia della Casa Azul di Frida Kahlo
Costruita nel colorato quartiere Colonia del Carmen di Coyoacán a Città del Messico, la Casa Azul è stato il luogo che prima ha visto nascere Frida Kahlo e poi l’ha vista lasciare questo mondo. Qui la pittrice messicana ha vissuto gran parte della sua infanzia, bloccata a letto per via della poliomielite. La sua giovinezza, segnata da un terribile incidente sul tram che, bloccandola nuovamente in un letto, le diede la possibilità di esplorare il suo talento grazie ad autoritratti viscerali, potenti, vibranti. E poi, questa casa è stata anche testimone dell’amore turbolento con Diego Rivera, tra tradimenti, un divorzio e numerose riappacificazioni. Qui la coppia decise di creare un proprio studio di pittore e di ridipingere le pareti di un bellissimo punto di blu cbalto, da cui il nome. Dopo la morte di Frida, nel 1958, Rivera scelse di donare la casa al Messico che divenne, così, il Museo Frida Kahlo.
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La Casa Azul di Frida Kahlo, l’architettura
Caratterizzata da uno stile tipicamente messicano, la sua struttura è delimitata da quattro pareti esterne che custodiscono un cortile. Al centro di esso, una fontana con tantissime piante, specialmente cactus. Oltre al cortile, la casa ha anche un altro spazio aperto: un giardino ricco di piante tropicali con una piscina turchese. Al piano terra dell’abitazione, otto stanze: il soggiorno, la cucina, la sala da pranzo, la camera da letto di Rivera e quattro locali per gli ospiti. A colpire è la cucina, decorata da piastrelle blu e gialle e disseminata dalle opere dell’artista, come, del resto, tutto le altre stanze.
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Al piano superiore, invece, si trova lo studio di Frida, in cui è possibile osservare il modus operandi dell’artista come se tutto fosse rimasto bloccato nel tempo: ci sono le tavolozze, i pigmenti in bottiglie di vetro, la sua sedia a rotelle davanti al cavalletto. Accanto, la camera da letto di Kahlo con il celebre letto a baldacchino, le sculture in pietra e burattini di cartapesta. In questa stanza, all’interno di un’urna a forma di rana, sono custodite le ceneri dell’artista, tra le più rivoluzionarie del Novecento.
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