L’acquafaba è l’ingrediente più sottovalutato di sempre che potrebbe cambiare, di molto, il vostro approccio alla cucina. Un nome quasi esotico che sta a indicare una cosa semplicissima, l’acqua di cottura dei ceci considerata, erroneamente, come uno scarto alimentare. Ma, in realtà, l’acquafaba è può avere diversi usi: montata, dà vita a gustose meringhe che non contemplano l’uovo. Non andrebbe mai sprecata, infatti, proprio perché può diventare utile sia nelle preparazioni salate che in quelle dolci. Ad esempio, si tratta di un ingrediente ideale per chi segue una dieta vegana in quanto permette di sostituire le uova, spesso presenti in molte delle ricette tipiche italiane.
Acquafaba, cos’è e a cosa serve
Come detto in precedenza, l’acquafaba altro non è che l’acqua di cottura dei ceci o l’acqua di governo, quella in cui, per intenderci, sono immersi i legumi nelle scatolette. Questa acqua magica è diventata molto popolare per una caratteristica non comune: si monta proprio come se fosse un bianco d’uovo! Più leggera rispetto alle uova, il primo ad averla introdotta in pasticceria è stato Joel Roessel, chef francese amante della cucina vegana che realizza dolci sofficissimi utilizzando, appunto, acquafaba montata.
Acquafaba, come si prepara
Consigliamo di non utilizzare l’acqua di governo ma di preparare l’acquafaba partendo direttamente dalla cottura dei ceci. Una volta lessati, scolateli e tenete da parte il liquido di cottura che dev’essere senza sale. Se necessario filtratelo e versatelo in un barattolo di vetro sterilizzato. Sigillate con il tappo e lasciate in frigorifero per 24 ore. Una volta trascorso il tempo necessario l’acquafaba è pronta per essere utilizzata! La consistenza ideale? Leggermente gelatinosa, proprio come quella dell’albume d’uovo.
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