Dopo la Settimana Santa di Siviglia, dopo la festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù, è Sant’Agata a essere la festa religiosa più famosa al mondo. Dal 3 al 5 febbraio a Catania arrivano turisti e devoti da ogni angolo del globo, affollando le vie di pietra lavica nel centro storico. Milioni le persone che questa celebrazione, ogni anno, è capace di attrarre. Merito di un’atmosfera unica, fatta di ceri, fiori, preghiere e dolci che non si dimenticano. A ridosso della festività, infatti, i catanesi sono soliti assaporare due leccornie a lei dedicate, le minnuzze e le olivette di Sant’Agata, chiamate in siciliano alivetti o aliveddi ri sant’Àjita. Se le prime sono caratterizzate dalla classica forma sferica, le seconde sono fatte di un morbido impasto di pasta di mandorle arricchito da liquore e aromi, tradizionalmente consumate nei primi giorni di febbraio.
Olivette di Sant’Agata, la leggenda del dolce catanese
Ma quali sono le leggende che si nascondono dietro la storia delle olivette di Sant’Agata? Le minnuzze alludono alle torture inflitte alla giovane da parte di Quinziano, invaghito di lei. Ma è l’origine delle olivette ad affascinare ancora oggi, legata a un episodio della vita della martire.
Secondo la tradizione, mentre la donna veniva portata in giudizio dal proconsole di Catania, si fermò ad allacciarsi un sandalo. Non appena il suo piede toccò il suolo, un albero di ulivo con i suoi frutti iniziò a crescere. Dopo la sua morte i catanesi iniziarono a raccogliere le olive di questo albero con l’intento di conservarle, oppure, di donarle.
Un’altra leggenda, invece, racconta che Agata si sarebbe scontrata, per puro caso, contro un ulivo sterile: al suo tocco cominciò, inspiegabilmente, a produrre olive. Le leggende che ruotano attorno alla storia di Sant’Agata sono tantissime, legate in particolar modo alla fertilità e al risveglio della natura. D’altra parte Sant’Agata cade il 5 febbraio, nell’ultimo periodo dell’inverno: non è raro, in questo periodo, sentire già l’odore della primavera nella bellissima Sicilia.
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