Siracusa dice addio alla plastica usa e getta

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L’inquinamento ambientale è un problema che esiste da molti anni, ma solo nell’ultimo periodo i riflettori si sono accesi sulla questione. Se le persone si mostrano sempre più sensibili al tema, dimostrando una presa di coscienza globale, la buona notizia è che le prime attività contro la plastica si stanno – finalmente – concretizzando.

E per conoscerle non è necessario andare dall’altra parte del mondo, basta guardare dentro i propri confini. Il 10 gennaio 2019, infatti, il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha firmato l’ordinanza contro l’uso della plastica negli oggetti monouso. Cosa vuol dire? Significa che, a partire dal 1° febbraio 2019, nel comune di Siracusa saranno vietati bicchieri, cotton fioc, cannucce, posate, piatti, buste e miscelatori per bevande in plastica usa e getta. Ci voleva.

Siracusa dice addio alla plastica monouso

E non ci sono scuse che tengano, perché il sindaco su questo è stato chiarissimo: non si chiuderà un occhio in caso di feste, sagre o eventi in piazza. Nulla di tutto questo. L’unica indulgenza è riservata a ristoranti, bar, supermercati e chioschi che hanno il dovere di smaltire le scorte entro – e non oltre – sessanta giorni dall’inizio di febbraio. L’Amministrazione ha chiarito che l’aumento dei costi sarà praticamente irrisorio, giusto qualche centesimo in più di prima: una maggiorazione che non farà storcere il naso a nessuno, si spera, perché di mezzo c’è la salute del pianeta.

Siracusa, l’ordinanza che rientra nella Strategia europea per la plastica

Come ha spiegato il sindaco Italia: “La tutela dell’ambiente, specie in un territorio per troppo tempo martoriato, è un elemento distintivo dell’azione di governo locale e rientra in un’operazione culturale che ci aiuta ad affrontare il più vasto problema dello smaltimento dei rifiuti. Gli oggetti di plastica non biodegradabile, soprattutto quelli a uso alimentare, finiscono spesso nei rifiuti indifferenziati o vengono lasciati sporchi e aggravano il quadro complessivo”. L’ordinanza rientra nella Strategia europea per la plastica decisa l’anno scorso dalla commissione europea, che punta a un continente libero da plastica entro il 2030: i primi passi cominciano a muoversi, ed era ora.

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