Fonduta valdostana for dummies: i consigli per per un piatto a regola d’arte

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Esiste un piatto più conviviale della fonduta valdostana? Una ricetta sfiziosa, basata sulla preparazione di una crema calda che ha come protagonista indiscussa la fontina. Dal sapore deciso, solitamente si gusta inzuppando dei cubetti di pane casereccio che, anche se raffermo, troverà il suo giusto accostamento nella fonduta. Va detto, tuttavia, che per quanto sia buona da mangiare non è affatto facile da cucinare: sembra una preparazione semplicissima, ma ci sono delle accortezze da tenere a mente per evitare un patatrac. Passo dopo passo, i nostri consigli per la ricetta della fonduta valdostana for dummies.

Fonduta valdostana consigli: lasciare a bagno il formaggio

La ricetta della fonduta valdostana ha una grande protagonista, la fontina. Contatene circa 100 grammi a persona e affettatela finemente. Successivamente, mettete i tocchetti di formaggio a bagno nel latte per almeno tre ore in un recipiente abbastanza stretto. Questo passaggio è fondamentale: se lo si salta, il rischio di stracciare la fontina è altissimo. Facendo ammorbidire il formaggio nel latte si scongiura questo errore e sarà molto più semplice ottenere un buon risultato.

Fonduta valdostana consigli: come comportarsi con le uova?

Uno degli errori più comuni quando si prepara questo piatto tipico valdostano è quello di inserire, in una botta sola, tutti i tuorli d’uovo. Questo compromette di molto la buona riuscita del piatto, tanto che si consiglia di aggiungere un tuorlo alla volta aspettando ad unire il successivo se quello prima non è stato incorporato correttamente. Come capire quante uova servono? Contate 1 tuorlo a persona, così non dovreste avere spiacevoli sorprese.

Fonduta valdostana consigli: come cuocerla?

Come cuocere la fonduta? Si può fare sia a bagnomaria che direttamente a tavola, avendo cura di scaldare il pentolino sull’apposito fornello ad alcool. Il trucco per non farla impazzire è semplicissimo: basta impastare il burro con un cucchiaio di farina per poi stemperarlo nel latte. Il gioco è fatto!

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