Come sopravvivere al Natale? Se l’aria di festa può contagiare un po’ tutti, di certo non tiene alla larga le domande scomode. Perché non c’è occasione più ghiotta per i parenti (serpenti) del pranzo del 25 dicembre per mettere sotto torchio e cominciare, con la leggerezza di un elefante, a sparare a raffica quesiti ai quali non si è mai davvero preparati a rispondere. Si va dal più classico “ce l’hai il fidanzato” al più intrusivo “allora, quando ci fai un figlio?” sottolineando, con quel “ci”, che per loro è un affare di famiglia. Per loro, non per te. Impossibile uscirne illesi? Non proprio, basta armarsi di mooolta pazienza e di una grande dose di ironia. Solo così potrai spiazzarli: passo dopo passo, come riuscire a gestire la situazione con stile.
Come sopravvivere al Natale se hai appena iniziato una relazione
Non portare la tua nuova fiamma con te al pranzo di Natale. Fidati, è molto meglio farlo separati (almeno il primo anno). Il motivo è semplice, vi ritrovereste con gli occhi di tutti puntati addosso e sareste il – facile – bersaglio di commenti, domande scomode e chi ne ha più ne metta. “Allora, quando vi sposate?” quando magari uscite da due mesi. “E un figlio???” altra domanda classica. Ecco, meglio evitare.
Come sopravvivere al Natale se non hanno ancora capito che lavoro fai
Non ce n’è, anno dopo anno te lo chiedono senza capire. Mai. Soprattutto se lavori nel digitale è difficilissimo far loro entrare in testa qual è la tua professione e, ancora di più, è inutile sprecare altro tempo cercando di spiegare nuovamente il tuo lavoro. Cosa fare, allora? Se sono parenti che vedi una volta l’anno e stop, puoi spiazzarli con una risposta assurda che li lasci di stucco, incapaci di continuare con l’inquisizione.
Parente serpente: “Ma quindi tu cos’è che fai?”
Tu: “Faccio il parrucchiere per pelati”
Ci puoi scommetere che rimarranno gelati.
Come sopravvivere al Natale se hai appena avuto un figlio
Eh, qui è un bel casino. Perché se hai appena avuto un bambino e ti tocca passare il Natale in un covo di parenti serpenti, occhio. Ogni tua mossa sarà tenuta sotto osservazione, commentata senza troppo tatto dalle carampane del gruppo. Zia Pina/Tina/Gina non mancherà di insegnarti l’arte di essere genitore rivolgendo a te, e al neonato, le sue uscite al vetriolo migliori. Sai cosa devi fare? Fregartene. Rivolgile un sorriso bonario e non risponderle, mai. Vedendoti assumere un atteggiamento superiore si sgonfierà.
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