Ode alla pastina in brodo

pastina in brodo
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Un giorno o l’altro, capita a tutti. Ci si ritrova a pensare ai piatti che, un tempo, ci rendevano felici. Ci facevano sentire protetti, amati, intoccabili. Capita col purè che come una piuma accarezza il palato. Succede con l’odore dell’arrosto in forno, antico ricordo di interminabili pranzi di famiglia. Ma è la pastina in brodo quella che non si dimentica. Cena post bagnetto e pigiamino, il cucchiaio che sale portandosi dietro un malloppo di grana filante. C’è chi “le stelline guai a chi me le tocca”, chi preferisce i funghetti, chi i quadrucci. La sostanza non cambia: pastina in brodo patrimonio dell’umanità.

Ode alla pastina in brodo #1: cibo per l’anima

Fuori fa freddo, dentro di più. Perché è quando la malinconia assale che questo piatto caldo, fumante, diventa il miglior antidoto alla tristezza. Col formaggino sciolto o senza, è cibo per l’anima. Comfort food direbbe qualcuno di molto cool, a noi piace per quella che è: un po’ di brodo con la pasta dentro, un po’ di pasta insieme al brodo. Sempre uguale a se stessa, così solida da essere una certezza. E in un mondo in cui le sicurezza vacillano si va avanti cucchiaio dopo cucchiaio.

Ode alla pastina in brodo #2: rimedio contro l’influenza

Non è un caso se la mamma era sempre pronta con un piatto di brodo bollente e pastina appena si dava segno di una leggera influenza. Uno starnuto, una fronte più calda del solito, gli occhi un po’ lucidi e via, il piatto è servito. Placebo o meno, sta di fatto che non appena finita ci si sentiva immediatamente meglio. Sarà il calore, sarà l’effetto ricostituente del parmigiano, sarà il suo essere nutriente e leggera. Ma quale Aspirina, dateci la pastina.

Ode alla pastina in brodo #3: ognuno ha la sua

Non ci sono dettami regionali che tengano, ognuno ha la sua versione ed è giusto così. Perché qui non stiamo parlando di lasagne alla bolognese, cacio e pepe o ossobuco, mostri sacri – intoccabili – della cucina. A ogni casa, a ogni cucina, la sua pastina in brodo. Con tanto brodo, con poco brodo, condita col parmigiano, condita col formaggino, c’è il partito del filo d’olio e c’è quello del fiocchetto di burro. Non mancano, poi, le versioni arricchite: stracciatella con l’uovo rotto dentro, golosa con un po’ di prosciutto cotto. Sia come sia, mangiarla è sempre una gioia.

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