Nutraceutica, quando ci si fa del bene mangiando

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Forse ne avete sentito parlare, forse no. Vada come vada, occorre prendere carta e penna per segnarsi una parola che, in un futuro non troppo lontano, potremmo sentire sempre più spesso: nutraceutica. Coniato nel 1989 dallo studioso americano Stephen De Felice, è un neologismo che unisce nutrizione e farmaceutica. Sta a indicare una disciplina che indaga i principi attivi o i componenti degli alimenti con effetti positivi sulla salute, utili alla prevenzione e al trattamento di alcune malattie. Ma in cosa consiste esattamente la nutraceutica?

Nutraceutica, cos’è e come funziona

Premessa: cosa s’intende per nutraceutici? Si tratta dei principi nutrienti all’interno degli alimenti che hanno effetti positivi sulla salute. Già presenti in natura, la trasformazione industriale li porta quasi allo zero. In commercio ci sono diversi prodotti basati sulla nutraceutica. Si va dalle gocce utili a prevenire le malattie respiratorie, agli integratori per il benessere muscolare, ma anche alla pasta. A dimostrazione di ciò il caso di Nutracentis, azienda che unisce i grani antichi ai superfood (come il sorgo, la curcuma e la spirulina) per dare vita a paste dalle spiccate proprietà benefiche. Sono solo alcuni esempi di prodotti nutraceutici che si possono trovare: non sono medicinali veri e propri, certo, ma possono aiutare parecchio la nostra salute sia in modo curativo che preventivo.

Nutraceutica, un mercato in sviluppo in Italia

Che siate dalla parte degli scettici o di chi questi prodotti li consuma (e li ama) già da tempo, sappiate che il settore nutraceutico non è affatto da sottovalutare e nemmeno da prendere sottogamba come l’ultima delle mode passeggere. Secondo quanto riporta Panorama, la nutraceutica in Italia avrebbe generato un giro d’affari di ben 3 miliardi di euro all’anno. Non male no? Una cifra altissima che non ha pari in tutta Europa: l’Italia è, infatti, il secondo paese al mondo nel campo della nutraceutica, appena dietro agli Stati Uniti. Un domani questo settore sarà tanto importante per la nostra economia quanto la moda e l’agroalimentare? Stando a guardare le premesse, sembra proprio di sì.

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