“Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso” dice Daniel Pennac e noi non potremmo essere più d’accordo. Leggere può far luce sui propri desideri e ombre, facendoci scoprire lati di noi stessi che ignoravamo, ma non solo. Perché una buona lettura è anche utile a dare un nuovo punto di vista da cui osservare il contemporaneo: in un’epoca così controversa e iperconnessa come la nostra, le pagine di un romanzo sono il rifugio più illuminante di tutti. Da 1984 di George Orwell a una lettura femmista di Orgoglio e Pregiudizio, 4 libri classici da riscoprire per comprendere meglio il presente.
Libri classici: 1984, George Orwell
George Orwell lo scrisse nel 1949 immaginando un futuro possibile. Rileggere oggi 1984 può far accapponare la pelle per diversi motivi, su tutti la lucidità dell’immaginazione dell’autore che di certo non pensava ai social network quando l’ha ideato, ma tant’è. Il racconto si svolge nel 1984: in questo scenario ipotetico il potere è in mano a Estasia, Oceania ed Eurasia. Al vertice, tuttavia, c’è il Grande Fratello, oscuro e onnisciente che nessuno ha mai visto personalmente. Il protagonista, Smith, è impiegato al Ministero della Verità col preciso compito di censurare libri e giornali non conformi alla politica ufficiale del regime. Continuamente tenuto sotto controllo, Smith inzia a ribellarsi non senza ripercussioni. Scritto dopo la seconda guerra mondiale, 1984 è un’analisi attenta quanto terrificante del totalitarismo che ha saputo immaginare (in parte) dove la tecnologia sarebbe potuta arrivare.
Libri classici: Anna Karenina, Lev Tolstoj
Il film di Joe Wright è sicuramente un’opera cinematografica riuscita, ma non ha niente a che vedere con la stesura originale di Tolstoj. Anna Karenina è uno dei libri più belli di sempre, punto. Un po’ difficile da approcciare viste le sue circa 900 pagine, lo ammettiamo, ma leggerlo fino in fondo ne vale veramente la pena. Anna, sposata senza amore a un alto funzionario, viene folgorata da Vronskij, tanto affascinante quanto frivolo. In parallelo alle vicende della protagonista, il racconto narra dell’amore, puro e vero, che nasce Kitty e Levin, un personaggio burbero cui Tolstoj pare abbia dato dei propri tratti caratteriali. In un susseguirsi di eventi, le storie s’intrecciano fino al tragico epilogo. Un romanzo intenso e sempre attuale, che nasconde un significato profondo: talvolta il nostro peggior nemico siamo proprio noi stessi.
Libri classici: Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen
Se Jane Austen fosse nata nell’epoca del #metoo avrebbe avuto parecchi consensi. Perché effettivamente, a rileggere oggi i suoi romanzi, tutto si può dire fuorché Jane Austen non fosse una femminista. Uno dei suoi libri più famosi è di certo Orgoglio e Pregiudizio: a Elizabeth Bennet, la protagonista, non manca nulla per essere la ragazza da marito ideale. Bella, intelligente è anche sovversiva e non accetta – malgrado il fare incalzante della madre – di sposarsi senza amore. Un nuovo vicino arriva nei pressi della sua casa di famiglia, il ricco e misterioso Mr Darcy. Tra i due scatta qualcosa di innegabile, ma tra fraintendimenti e ostacoli il loro amore fa fatica a decollare. Jane Austen, con questo libro pubblicato nel 1813, è stata una delle prime autrici a parlare apertamente della condizione della donna. Lizzy, col suo fare ribelle, è uno dei primi personaggi femministi della letteratura.
Libri classici: Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway
La crisi ambientale è il fatto più allarmante a cui stiamo assistendo nella nostra contemporaneità. E per comprendere la grandezza della natura, con le sue leggi, nessuna lettura è più azzeccata de Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway. Il romanzo racconta la vicenda di Santiago, anziano pescatore con anni di lavoro e fatica alle spalle. Frustrato dopo 84 giorni senza prede, decide di partire a caccia di un enorme marlin nel mar dei Caraibi. Dopo averlo pescato, Santiago lega il suo pesce fuori dalla barca perché troppo grande: comincia, così, la fase centrale del racconto, il rientro a casa. Durante il viaggio, infatti, Santiago è messo di fronte alle leggi del mare: non un lembo della sua preda arriverà a riva, perché gli squali, morso dopo morso, lo mangeranno tutto lasciando solo la carcassa. Grazie a questa opera, Hemingway vinse nel 1954 il Premio Nobel per la Letteratura: un libro magistrale e asciutto che rimette al centro l’importanza della gerarchia nella natura.
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