C’è chi ne ama solo uno bandendo l’altro dalla propria tavola, chi li adora entrambi e sa bene quale preferire per le diverse ricette, chi non si fa troppe domande e li mangia senza distinzioni. Noi di domande ce ne siamo fatte e una, su tutte, necessita di essere approfondita: quali sono le differenze tra Parmigiano e Grana? Dall’alimentazione delle mucche al tipo di lavorazione, tutto ciò che rende diversi questi due formaggi simbolo del nostro Paese.
Differenze tra Parmigiano e Grana: la produzione
Il Nord Italia è la casa del Grana Padano e la sua produzione si concentra principalmente tra Lombardia, Piemonte, Trentino ma anche Emilia Romagna e Veneto. Di contro, il Parmigiano Reggiano viene prodotto esclusivamente in Emilia, nello specifico nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Bologna. Entrambi i formaggi hanno la Denominazione di Origine Protetta e, visto lo stretto legame col territorio, da tempo si cerca di far diventare il Parmigiano Patrimonio Unesco. Un’altra differenza fondamentale è l’alimentazione delle mucche: se quelle che producono il latte per il Grana si nutrono di ciò che l’allevatore preferisce, quelle del Parmigiano possono mangiare unicamente l’erba cresciuta nella zona di produzione.
Differenze tra Parmigiano e Grana: la lavorazione
Le lavorazioni di questi due formaggi stagionati sono piene di differenze. Partiamo col Grana Padano: si può lavorare due volte nello stesso giorno, mischiando la mungitura mattutina a quella serale della stessa giornata che vengono scremate grazie all’affioramento naturale della crema. E il Parmigiano Reggiano? Il procedimento è parecchio diverso. Anche lui può essere lavorato due volte, ma in momenti diversi: il latte della mungitura serale riposa fino al mattino e, poi, viene integrato col latte interno della prima mungitura di giornata. Infine, se per il Parmigiano Reggiano non sono ammessi conservanti, il Grana ammette unicamente la lisozima, proteina naturale estratta dalle uova.
Differenze tra Parmigiano e Grana: il gusto
Ma non è tutto, perché tra le differenze maggiori c’è sicuramente il gusto. Se il Grana Padano è pronto dopo 9 mesi di stagionatura, per il Parmigiano è necessario aspettare che sia trascorso almeno un anno. Infatti, il primo ha un sapore più morbido e dolce, il secondo è più corposo e sapido. Come usarli in cucina? Il Grana si presta benissimo alla mantecatura dei risotti, all’insaporire una pasta o un piatto di verdure. Il parmigiano, con quel suo sapore che lo rende protagonista, si presta anche a piatti più elaborati. Esempi? L’indivia gratinata con mele caramellate e crema di parmigiano o i ravioli alla zucca con crema di parmigiano e salvia. Deliziosi!
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