La Sardegna è una meraviglia italiana, e questo lo sappiamo tutti. Ma quest’isola non è solo una delle più belle su questa Terra, è anche uno dei luoghi in cui si vive più a lungo al mondo. A dimostrarlo lo studio sulla longevità in Sardegna condotto dal medico sardo Gianni Pes e il demografo belga Michel Poulain che hanno rilevato un numero insolito di novantenni e centenari in un’area specifica dell’isola. Stiamo parlando di Villagrande Strisaili, nella provincia dell’Ogliastra, che nel 2014 è addirittura entrata nel Guinness World Records come zona a più alta longevità maschile. Ma perché in questa zona della Sardegna si vive così a lungo? Dalla qualità della vita all’alimentazione, tutti i motivi.
Longevità in Sardegna: i dati dello studio
A Villagrande Strisaili, piccolo centro dell’entroterra sardo, si registra una straordinaria uguaglianza di genere per quanto riguarda la longevità. I numeri di centenari maschi è, infatti, sostanzialmente identico a quello delle donne. Un fenomeno che ha iniziato a essere registrato nel primo dopoguerra, tanto che dal 1947 a oggi ci sono stati circa 350 novantenni e poco meno di 40 centenari. Inoltre, qui, si ha anche il primato mondiale di longevità maschile: 21,8 centenari ogni 10mila nati.
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Longevità in Sardegna: i motivi di una vita lunga e sana
I motivi della longevità in Sardegna sono molteplici, soprattutto comportamentali e socio-culturali piuttosto che genetici. Sicuramente, il ruolo più importante ce l’ha l’ambiente in cui s’inserisce Villagrande Strisaili: a 20 km dalla costa e a 700 metri sul livello del mare, un luogo in cui, quindi, l’aria di mare si unisce al clima della montagna. D’importantissima rilevanza è anche lo stile di vita di cui una caratteristica importante è la pastorizia transumante. Un lavoro caratterizzato da fatica fisica (e, quindi, movimento) e dallo stretto contatto con la natura.
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Longevità in Sardegna: il ruolo dell’alimentazione
Ma, oltre all’ambiente allo stile di vita, a giocare un ruolo importante è anche l’alimentazione. La dieta tipica dei pastori, infatti, si basava su cibi freschi di produzione locale e stagionali, oltre che su prodotti ottenuti dagli allevamenti della zona come i latticini e la carne, soprattutto ovina e caprina. Largo spazio era dato anche a legumi, patate, vino e olio di produzione artigianale. La nutrizionista Ana Canelada, collaboratrice di Poulain, ha sottolineato quanto i prodotti ottenuti dal latte di pecora e di capra abbiano proprietà maggiori rispetto a quelli con latte vaccino. Se ciò non bastasse il siero di latte, consumato in modo abituale dai pastori, è un ottimo nutriente per la muscolatura.
Le zone blu della longevità nel mondo
Il primato assoluto della longevità nel mondo ce l’ha la Sardegna, ma quali sono gli altri luoghi in cui si vive a lungo? Pes e Poulain ne hanno identificate altre quattro: l’isola di Icaria in Grecia, Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoya in Costa Rica e Loma Linda in California. Vi state chiedendo perché si chiamano zone blu? Nessun motivo particolare, semplicemente gli studiosi, durante la ricerca, hanno cerchiato di blu i Paesi caratterizzati da una particolare longevità iniziando a rifersi a loro proprio con l’appellativo di zone blu. Vuoi approfondire? Qui il link al sito sulla longevità a Villagrande Strisaili.
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