Perché partire alla ricerca del 1930, l’unico (vero) speakeasy di Milano

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Milano la città della movida, quella che non si ferma mai, quella presa in giro in tutta Italia (e, già che ci siamo, nel mondo) per il nervosisimo incessante.

Ma questa città così difficile da amare (ma che, quando succede, è per sempre) nasconde anche delle piccole perle, tesori nascosti lontano dalla frenesia e dalla folla. Brulicanti a Parigi come a Londra, anche Milano ha il suo speakeasy, l’unico in città: il 1930.

Un bar segreto, quindi, di cui nessuno conosce l’indirizzo esatto (più o meno). Voci di corridoio dicono che si trovi in via Sottocorno ma, pur conoscendo la via, non crediate che sia così semplice entrarci. Bisogna, prima di tutto, cercare un apparentemente anonimo negozio di alimentari cinesi per poi vedersi spalancare davanti a sé la meraviglia.

1930: il bar segreto di Milano

Ideato e gestito dagli stessi ragazzi del Mag sui Navigli, i bravi Flavio Angiolillo e Marco Russo, è proprio loro che bisogna conquistare per garantirsi l’ingresso. Se vi riterrano idonei all’atmosfera proibizionista, allora vi verrà data una tessera su cui c’è scritto l’indirizzo esatto del 1930 e persino il numero per prenotare.

Ma cosa rende così speciale questo posto? Senza dubbio l’atmosfera, in pieno stile anni ’30. Un bancone d’altri tempi in legno, la bottiglieria, la carta da parati a righe marroni e nere…senza dimenticare, poi, l’aspetto volutamente ingessato dei bartender che rendono il locale ancora più sofisticato.

1930: cosa lo rende davvero unico?

E se tutto questo non bastasse a farvi partire per la caccia al tesoro, i cocktail e i distillati sono il valore aggiunto. Buonissimi e sofistacati, cambiano con cadenza regolare e vengono presentati in un breve libro che racconta la storia, romanzata, della nascita del locale.

Si dice che i prezzi siano un po’ al di sopra della media milanese, già cara di per sé…ma, in questo caso, potrebbe valerne davvero la pena.

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